Su alcuni giornali ticinesi ho pubblicato una lettera firmata da una trentina di persone di tutto il cantone. Dopo consultazione vedrò se è il caso di pubblicarla su Internet.

A questa lettera ho aggiunto un poscritto per spiegarne meglio il significato. Penso che potrebbe esser d'aiuto a qualcuno, particolarmente in questi giorni, in cui si parla delle responsabilità della Chiesa nei confronti degli Ebrei nel corso della storia e in particolare della seconda guerra mondiale.

 


POST SCRIPTUM

alla lettera Svizzera–Israele

 

1. Prefazione

Alcune osservazioni riguardo a questa lettera.

Durante la festa nazionale il presidente elvetico ha affermato che "non abbiamo bisogno di profeti", né svizzeri, né esteri; "non dobbiamo ricevere lezioni da nessuno". Nel libro dei Proverbi si legge: "Miseria e vergogna verranno su chi rifiuta la correzione, ma chi dà ascolto alla riprensione sarà onorato."

(Il presidente si è poi scusato per queste parole.)

a) Ad eccezione della dimostrazione di Berna durante l’inverno 1997, non ho visto quasi nessun segno di pentimento.

Nessun "Mi dispiace" o "Chiedo perdono" per quello che è successo nella storia svizzera. Questo mi ha spinto a scrivere la lettera. (Sapevi che circa 150 anni fa gli ebrei non potevano nemmeno abitare nelle città svizzere, eccetto in due soli paesi?)

b) Tutti i peccati degli uomini e delle nazioni saranno un giorno palesati davanti al giudizio di Dio.

E il mare restituí i morti che erano in esso, la morte e l'Ades restituirono i morti che erano in loro, ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere. (Apocalisse 20:13)

c) Sono state compiute anche buone opere. Ma queste non possono cancellare quelle malvagie. I moltissimi profughi accolti (in quali condizioni?) dalla Svizzera non riportano in vita quei 30'000 che sono stati rimandati nelle camere a gas dalle guardie di frontiera e dalla polizia elvetica.

Non avresti dovuto […] dare in mano del nemico i suoi superstiti nel giorno della sua sventura. Poiché il giorno del Signore è vicino per tutte le nazioni. Ciò che hai fatto ad altri sarà fatto a te, la retribuzione delle tue azioni ricadrà sul tuo capo. (Abdia 1:14-15)

d) Le colpe di un uomo o di una nazione possono soltanto essere perdonate se vengono confessate e ci si ravvede.

Chi copre le sue trasgressioni non prospererà, ma chi le confessa e le abbandona otterrà misericordia. (Proverbi 28:13)

La colpa verso gli ebrei non è l’unica della nostra nazione. Ce ne sono molte altre, per esempio la superbia nazionale, l’amore per il denaro, l’aborto (20'000 l’anno?), la violenza, i peccati sessuali (pornografia, adulterio, omosessualità, pedofilia…), abuso di alcol e droghe, eccetera. Ma al disopra di tutte queste la ribellione contro Dio e i Suoi comandamenti.

Se non ci ravvediamo, Dio dovrà giudicare la nostra nazione.

2. Colpe "nazionali"

Poiché tu hai avuto un'antica inimicizia e hai consegnato i figli d'Israele in balìa della spada al tempo della loro calamità… (Ezechiele 35:5)

Allora Gesù risponderà loro dicendo: "In verità vi dico: tutte le volte che non l'avete fatto a uno di questi minimi, non l'avete fatto neppure a me." (Matteo 25:45)

3. Devo assumermi le colpe di altri?

Riguardo alla questione di assumersi il peso della colpa di una nazione ricordo che il profeta Daniele era certamente uno dei piú giusti del suo tempo. Malgrado questo egli prega cosí (Daniele 9:3-8,20):

Volsi quindi la mia faccia verso il Signore Dio, per cercarlo con preghiera e suppliche, col digiuno, col sacco e con la cenere. Cosí feci la mia preghiera e confessione al Signore, il mio Dio, dicendo:

«O Signore, Dio grande e tremendo, che conservi il tuo patto e la tua misericordia con quelli che ti amano e osservano i tuoi comandamenti, abbiamo peccato e abbiamo agito perversamente, siamo stati malvagi e ci siamo ribellati, allontanandoci dai tuoi comandamenti e dai tuoi decreti. Non abbiamo ascoltato i profeti, tuoi servi, che hanno parlato nel tuo nome ai nostri re, ai nostri capi, ai nostri padri e a tutto il popolo del paese. O Signore, a te appartiene la giustizia, ma a noi la confusione della faccia come avviene oggi stesso agli uomini di Giuda, agli abitanti di Gerusalemme e a tutto Israele, a quelli vicini e a quelli lontani, in tutti i paesi in cui li hai dispersi, a motivo delle infedeltà che hanno commesso contro di te. O Signore, a noi la confusione della faccia, ai nostri re, ai nostri capi e ai nostri padri, perché abbiamo peccato contro di te…»

Mentre io stavo ancora parlando, pregando e confessando il mio peccato e il peccato del mio popolo d'Israele, e presentavo la mia supplica davanti al Signore, il mio Dio, per il monte santo del mio Dio…

"Noi", "noi", "abbiamo", "il mio popolo", "il mio peccato"… Daniele si include nel numero dei colpevoli e tocca il cuore di Dio, che gli risponde mandando il Suo angelo.

Lo stesso atteggiamento lo troviamo anche in Nehemia (1:5-7):

E dissi: "Ti supplico, o Signore, Dio del cielo, Dio grande e tremendo, che mantieni il patto e la misericordia con quelli che ti amano e osservano i tuoi comandamenti.

Siano le tue orecchie attente e i tuoi occhi aperti, per ascoltare la preghiera del tuo servo, che rivolgo ora a te giorno e notte per i figli d'Israele tuoi servi, confessando i peccati dei figli d'Israele, che noi abbiamo commesso contro di te. Sí, io e la casa di mio padre abbiamo peccato.

Ci siamo comportati molto malvagiamente contro di te e non abbiamo osservato i comandamenti, gli statuti e i decreti che tu ordinasti a Mosè, tuo servo…"

Esdra 9 esprime i medesimi pensieri. Anche Gesú si è caricato di colpe che non erano sue.

4. Nascondere le opere malvagie

Chiunque fa cose malvagie odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano riprovate. (Giovani 3:20)

Il mondo non può odiare voi, ma odia me perché io testimonio di lui, che le sue opere sono malvagie. (Giovanni 7:7)

Altri si ribellano alla luce, non conoscono le sue vie e non rimangono nei suoi sentieri. (Giobbe 24:13)

5. Umiliarsi e confessare

Il Signore si compiace nel suo popolo; egli corona di salvezza gli umili. (Salmo 149:4)

Se diciamo di essere senza peccato inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto, da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo e la sua parola non è in noi. (1 Giovanni 1:8-10)

Umiliatevi davanti al Signore, ed egli vi innalzerà. (Giacomo 4:10)

Io vi dico che questi, e non l'altro, ritornò a casa sua giustificato, perché chiunque si innalza sarà abbassato e chi si abbassa sarà innalzato. (Luca 18:14)

Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli v'innalzi al tempo opportuno. (1 Pietro 5:6)

6. Riguardo all’orgoglio

Non continuate a parlare con tanto orgoglio; non escano parole arroganti dalla vostra bocca, perché il Signore è un Dio di conoscenza, e da lui sono pesate le azioni. (1 Samuele 2:3)

Poi Ezechia si umiliò dell'orgoglio del suo cuore, lui e gli abitanti di Gerusalemme. Perciò l'ira del Signore non venne sopra di loro durante la vita di Ezechia. (2 Cronache 32:26)

Questo avverrà loro per la loro superbia, perché hanno insultato e trattato con arroganza a il popolo del Signore degli eserciti. (Sofonia 2:10)

7. Se il mio popolo

Se il mio popolo, sul quale è invocato il mio nome, si umilia, prega, cerca la mia faccia e torna indietro dalle sue vie malvagie, io ascolterò dal cielo, perdonerò il suo peccato e guarirò il suo paese. (2 Cronache 7:14)

8. E quello che hanno fatto le altre nazioni?

Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello, mentre non scorgi la trave che è nell'occhio tuo? O, come potrai tu dire a tuo fratello: "Lascia che io ti tolga dall'occhio la pagliuzza", mentre la trave è nell'occhio tuo? Ipocrita, togli prima dal tuo occhio la trave, e allora ci vedrai bene per trarre la pagliuzza dall'occhio di tuo fratello. (Matteo 7:3-5)

9. Consola il mio popolo

Forse Dio chiama proprio te a consolare il Suo popolo.

Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio. Parlate al cuore di Gerusalemme, e proclamatele che il suo tempo di guerra è finito, che la sua iniquità è espiata, perché ha ricevuto dalla mano del Signore il doppio per tutti i suoi peccati. (Isaia 40:1-2)

10. Le nazioni, Israele e Gerusalemme

Radunerò tutte le nazioni e le farò scendere nella valle di Giosafat, e là eseguirò il mio giudizio su di loro, per Israele, mio popolo e mia eredità, che hanno disperso fra le nazioni, dividendosi quindi il mio paese. (Gioele 3:2)

In quel giorno avverrà che io farò di Gerusalemme una pietra pesante per tutti i popoli. Tutti quelli che se la caricheranno addosso saranno interamente fatti a pezzi, anche se tutte le nazioni della terra fossero radunate contro di lei. (Zaccaria 12:3)

In quel giorno avverrà che io mi adopererò per distruggere tutte le nazioni che verranno contro Gerusalemme. (Zaccaria 12:9)

11. Chi ti benedirà…

Benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà, e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra. (Genesi 12:3)

Pregate per la pace di Gerusalemme: prosperino quelli che ti amano. (Salmo 122:6)

12. I credenti…

Sulle tue mura, o Gerusalemme, ho posto delle sentinelle, che per tutto il giorno e tutta la notte non taceranno mai. Voi, che ricordate al Signore le sue promesse, non state in silenzio, e non dategli riposo, finché non abbia ristabilito e reso Gerusalemme la lode di tutta la terra.(Isaia 62:6-7)

13. Alla fine…

Giubilate, o cieli, rallegrati, o terra, e prorompete in grida di gioia, o monti, perché il Signore consola il suo popolo e ha compassione dei suoi afflitti. (Isaia 49:13)

Prorompete insieme in grida di gioia, o rovine di Gerusalemme, perché il Signore consola il suo popolo e redime Gerusalemme. (Isaia 52:9)

 


 

Pubblicazione Prima pubblicazione ottobre 1997
Ultimo aggiornamento 06.04.09
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