Lettera della Comunità Evangelica delle Sorelle di Maria, Darmstadt, aprile 2002

«Cercate il Signore,
voi tutti gli umili della terra!»

Anche se Gesù per gli ultimi tempi imminenti ci ha predetto che la nostra terra sarà colpita in misura crescente da guerre, epidemie, carestie, terremoti, noi ci chiediamo se la valanga di terrore, guerre e catastrofi può ancora essere trattenuta un po'…

Esiste ancora una protezione nel crescente caos del nostro tempo? Sì, una protezione esiste – ma si può ottenere solo su una via molto poco amata.

 

Se riflettiamo un po' sulle radici del male, veniamo confrontati con la domanda posta da Satana ai primi uomini: «Dio ha veramente detto…?» Così ebbe inizio il dubbio sulla verità immutabile della parola di Dio con tutte le sue intenzioni d'amore in essa contenute per noi. La proposta del serpente – «voi diventerete come Dio» – ha stimolato il desiderio d'indipendenza e la ribellione, ha condotto alla presunzione e, con essa, alla caduta più bassa: l'allontanamento da Dio. Tutti noi siamo più che mai infettati da questo micidiale veleno di peccato, sia nella chiesa che nel mondo. Sovente non ne siamo nemmeno consapevoli, perché fa parte della nostra vita quotidiana. Nel 1990 Madre Basilea scrisse:

«Questo peccato originale ha rovinato Lucifero, quindi rovinerà anche noi. Per raggiungere quest'obiettivo nel nostro tempo, Satana seduce gli uomini inducendoli alla presunzione, all'autoredenzione, autorealizzazione, autodeterminazione, all'indipendenza e alla ribellione. L'uomo autonomo, che non ha più bisogno di piegarsi sotto chiunque, marcato già da bambino con un'educazione antiautoritaria, pensa e agisce in propria regia. Egli determina già largamente la nostra società. Però è proprio questo spirito di ribellione contro ogni autorità che altera tutte le relazioni naturali d'amore tra genitori e figli, tra chi è guidato e colui che guida. Oggi i bambini devono e vogliono governare sui loro genitori, e chi necessita di essere guidato è chiamato a essere lui stesso guida.

I termini bene e male non esistono più; anche la parola peccato è stata cancellata dal vocabolario. Poiché l'uomo è diventato la misura di tutte le cose, è dunque lui che decide se un bambino deve nascere o essere abortito. È lui che decide se nella sua relazione coniugale il coniuge sarà dello stesso sesso oppure del sesso opposto, se dentro o fuori dal matrimonio; e infine è lui che indica quando e come vuole morire ‹umanamente›. La megalomania scientifica è all'opera per costruire l' ‹uomo, prodotto di punta› con la tecnologia genetica.

Ma «il Signore degli eserciti ha stabilito un giorno contro tutto ciò che è orgoglioso e presuntuoso, contro chiunque s'innalza, per abbassarlo. La presunzione dell’uomo sarà umiliata. Solo il Signore sarà esaltato in quel giorno, quando egli sorgerà per far tremare la terra.» (da Isaia 2:12,17,21)

A questo si aggiunge che il Signore, come si legge in Isaia 13:11, giudicherà l'arroganza dei violenti. La violenza domina oggi tutta la terra. Si proclama la nonviolenza, ma si fa uso della violenza.»

Oggi per noi valgono le parole di Sofonia 2:3: «Cercate il Signore, voi tutti umili della terra, che mettete in pratica i suoi comandamenti! Cercate la giustizia, cercate l’umiltà! Forse sarete messi al sicuro nel giorno dell’ira del Signore.»

Quale sarà dunque la nostra salvezza? Se apparteniamo al popolo degli umili, perché Dio dà grazia soltanto agli umili. (1 Pietro 5:5)

Probabilmente non c'è niente di così raro da trovare come le persone con un'indole umile – purtroppo anche proprio tra noi cristiani, sebbene il nostro Signore e Maestro, in qualità di mansueto e umile di cuore, ci esorti a imparare da Lui (Matteo 11:29). E potremmo impararlo, perché attraverso la sua amara morte sulla croce Egli ci ha redenti all'umiltà e alla mansuetudine. Certo ognuno che ha intrapreso consapevolmente la via del Suo discepolato, conosce la feroce lotta spirituale che in questo caso si deve condurre.

Non si diventa umili in un ambiente sterile, ma quando si accettano volontariamente umiliazioni concrete, abbassamenti e la disponibilità di soffrire ingiustamente. A queste situazioni il nostro ‹vecchio Adamo› si ribella e diventa molto creativa al fine di evitare con tutti i mezzi di sottoporsi a questo processo. Cercherà di giustificarsi ‹fino all'ultimo respiro› – se non inchiodiamo la nostra arroganza alla croce, credendo nella potenza redentrice di Gesù (Galati 5:24). Solo questa fede, unita all'amore verso il nostro Signore oggi tanto denigrato davanti a tutto il mondo, ci possono aiutare a far crollare queste fortezze.

Il Signore promette in Isaia 57:15: «Io dimoro nel luogo eccelso e santo, ma sto vicino a chi è oppresso e umile di spirito.» Questo significa che Il Signore non è presente nel centro di una vita cristiana soddisfatta di se stessa, perché Egli dimora in basso, con gli umili. E se Lui è in noi, che cosa potrà mai portarci danno?

L'atteggiamento interiore di umiltà ci dà la più grande autorità e ha degli effetti nel nostro ambiente – perfino nel mondo della politica –, perché terrorizza l'inferno. Quindi noi vogliamo metterci decisamente dalla parte di coloro che vengono così descritti da Madre Basilea:

«Essi praticano l'umiltà e la mansuetudine in mezzo a un mondo autonomo. Invece di utilizzare la forza, scelgono la via dell'Agnello sulle orme di Gesù, che ‹oltraggiato, non rispondeva con oltraggi; soffrendo, non minacciava› (1 Pietro 2:23). In quanto fedeli Suoi, essi sono pronti a seguire per amore il loro Signore sulla Sua via della croce. Accettano volentieri la croce che Gesù dà loro da portare – sofferenze, correzioni, vie difficili di Dio. Si piegano sotto la volontà di Dio e le Sue azioni sovente incomprensibili, dicendogli: ‹Padre mio, non ti capisco, ma confido nel Tuo amore.›

Questa fiducia in ogni difficoltà, per quanto pesante essa sia, questa volontà consacrata a Lui, li conduce in un'unione d'amore con Dio. Grazie a ciò, in mezzo a tutte le sofferenze, essi possono rimanere pieni di pace, forti e invincibili. Questo vale anche nella persecuzione che colpirà sempre più i Suoi discepoli con l'avanzare delle potenze sataniche. – Essi si pongono sotto la parola di Gesù, che un discepolo non è superiore al maestro, né un servo superiore al suo signore (Matteo 10:24). Essi sono confortati, anche quando il loro onore viene trascinato nel fango.»

I tre uomini nella fornace ardente del libro di Daniele (capitolo 3) possono ispirarci. Essi non hanno badato alla loro vita quando era in gioco l'onore di Dio. La loro risposta ha fortificato già molti altri, anche i cristiani di ‹Shelter Now› imprigionati l'anno scorso in Afghanistan:

«Il nostro Dio, che noi serviamo, ha il potere di salvarci e ci libererà dal fuoco della fornace ardente e dalla tua mano, o re. E anche se questo non accadesse, sappi, o re, che comunque noi non serviremo i tuoi dèi e non adoreremo la statua d’oro che tu hai fatto erigere.» (Daniele 3:17-18)

A coloro che ripongono la loro fiducia in Lui e che temono il Suo nome, il Signore promette:

«Essi saranno miei, nel giorno in cui preparerò il mio particolare tesoro. E li risparmierò, come un uomo risparmia il figlio che lo serve.» (da Malachia 3:17)

Dove potremmo trovare una più grande disposizione d'amore se non nel nostro Signore? Questo Suo amore ci viene promesso fermamente per il difficile tempo che ci sta davanti.

 

Darmstadt, aprile 2002


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Pubblicazione

Prima pubblicazione giugno 2002.
Ultimo aggiornamento 06 April 2009.

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